Il turismo sostenibile è forse l’unica chiave di svolta, di rinascita territoriale delle aree interne dell’Italia.
Zone meravigliose, soprattutto dal punto di vista naturalistico, sovente ancora pressoché intatte e incontaminate, ma destinate inesorabilmente allo spopolamento.
È questa la chiave di lettura del libro “Terre invisibili. Esplorazioni sul potenziale turistico delle aree interne” a cura di Monica Meini, direttore del Centro Studi sul Turismo dell’Università degli Studi del Molise.
Il libro, di recente pubblicazione, propone come caso studio l’analisi del potenziale turistico di un’area interna del Molise, compresa tra i fiumi Trigno e Biferno, lontana dai centri votati al turismo balneare e montano.
Analisi interessante che, sia dal punto di vista metodologico che dei contenuti, può ispirare e diventare un modello per altre aree interne dell’Italia.
Il concetto di invisibilità di un territorio non è necessariamente negativo, soprattutto se pensiamo agli effetti, a volte nefasti, legati al turismo di massa. Suggerisce qualcosa di nascosto, in qualche modo protetto, che merita di essere scoperto.
Un potenziale non ancora esplorato e che merita di essere valorizzato.
Brunella Muttillo