La transumanza, una pratica antica ancora viva in Molise, è stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
L’11 dicembre 2019 il Comitato per il patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), riunito a a Bogotá in Colombia, ha dichiarato all’unanimità la transumanza Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
La transumanza è la migrazione stagionale del bestiame dai pascoli di pianura a quelli montuosi e viceversa, lungo sentieri naturali chiamati tratturi. Ha radici antichissime e vive ancora in molte regioni d’Italia, dalle Alpi al Tavoliere, anche in Molise.
La candidatura all’iscrizione nella lista del patrimonio UNESCO, iniziata nel 2015, è stata avanzata dall’Italia (quale ente capofila), Grecia e Austria.
Un traguardo importantissimo, per l’Italia intera ma anche per il piccolo Molise che tanta parte ha svolto in questo processo. Tra le comunità emblematiche indicate nel dossier come luoghi simbolici della transumanza c’è anche Frosolone (in provincia di Isernia), dove la famiglia Colantuono continua tenacemente a perpetrare questo antichissimo rituale stagionale.
La transumanza continua infatti a vivere grazie alle famiglie di pastori e mandriani che continuano a praticarla, in perfetta armonia con l’ambiente, praticando un metodo di allevamento sostenibile ed efficiente.
La sfida sarà ora quella di far fruttare questo prezioso riconoscimento.
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Brunella Muttillo