Scopri la storia di San Giorgio e del suo legame con la città di Campobasso.
San Giorgio è il patrono di più di cento comuni in Italia, tra cui un solo capoluogo di regione, la nostra Campobasso.
È forse uno dei santi più noti, oggetto di un culto antichissimo e molto diffuso: l’iconografia del santo in sella al suo cavallo in atto di trafiggere il drago è stato un tema caro agli artisti di ogni tempo.
L’episodio della fanciulla, nelle grinfie del drago, salvata dal santo è infatti la leggenda più nota. Il simbolo per eccellenza della fede che trionfa sul male.
Chi era San Giorgio?
Esistono più miti e leggende legate alla figura di San Giorgio che notizie biografiche certe.
Giorgio nasce in Cappadocia, odierna Turchia, attorno al 280 d.C. da una famiglia cristiana. Si trasferisce in Palestina per arruolarsi nell’esercito dell’imperatore romano fino a quando, nel 303 d.C., l’imperatore Diocleziano emana l’editto di persecuzione contro i cristiani.
Giorgio non rinuncia alla fede cristiana e per questo viene torturato e, infine, decapitato.
I crociati contribuirono a trasformare la figura di San Giorgio da martire a santo guerriero.
Perché San Giorgio è il patrono di Campobasso?
Siamo nel 1200 nel corso di una battaglia tra vari comuni molisani e Campobasso. La leggenda narra che i campobassani, invocando l’aiuto di San Giorgio, riuscirono a vincere la battaglia.
Il miracolo venne riconosciuto il 16 aprile 1661, con la bolla vescovile del Mons. Celestino Bruno, conservata nell’archivio della Cattedrale di Campobasso.
Da quella data, il giovane combattente per la fede, diventa ufficialmente patrono della città, come reca incisa un’iscrizione su una delle campane della chiesa di San Giorgio, la chiesa più antica di Campobasso.
Brunella Muttillo
Foto: San Giorgio che sconfigge il drago, piazza Municipio, Campobasso.