Per i più scettici e ironici, il Molise esiste davvero e vale la pena visitarlo. Lo dice anche il New York Times.
Ormai la notizia è virale e rimbalza su tutti i principali mezzi di informazione e, naturalmente, sui social. Il nostro povero Molise, bistrattato da anni dagli stessi italiani, si prende una piccola rivincita. Viene menzionato nientedimeno che dal New York Times, che lo inserisce nella lista dei posti da visitare nel 2020 (52 places to go in 2020).
La lunga lista si apre con Washington, passando per capitali celebri come Tokyo o Parigi o gli sconfinati parchi naturali della Cina, per concludersi con il Glacier National Park nel Montana (Stati Uniti).
Il Molise è 37esimo nella lista, ben piazzato tra Lima e Copenaghen. Le altre mete italiane consigliate sono la Sicilia (al settimo posto) e Urbino (al penultimo posto).
Su cosa punta la prestigiosa rivista per invogliare il lettore alla visita? Con una sintesi straordinaria, vengono tracciate le principali attrazioni della regione. Si parte dalle vestigia archeologiche (come non fare riferimento alla città romana di Saepinum?), passando per le bellezze naturalistiche (qui il riferimento è ai monti del Matese) fino a giungere alla costa, con il bel borgo antico di Termoli.
L’articolo si conclude con una breve incursione nella tradizione, con la ‘Ndocciata di Agnone, la tradizione natalizia legata al fuoco più potente e suggestiva che si conosca, e la Transiberiana d’Italia, lo straordinario viaggio su vagoni storici che collega Molise e Abruzzo attraverso paesaggi di indescrivibile bellezza.
Il territorio preserva inoltre le tracce delle antiche vie della transumanza, dichiarata nel 2019 patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Insomma, uno straordinario invito alla scoperta del Molise, “one of the most spectacular parts of the country”, sconosciuta agli stessi Italiani (che non sanno quello che si perdono…).
Brunella Muttillo
Foto di apertura: città romana di Saepinum, in provincia di Campobasso (foto: G. Lembo).