I ‘pepatelli’ molisani sono dei biscotti secchi tipici del periodo natalizio. Il loro nome deriva dalla presenza di un pizzico di pepe nella ricetta originale che, accostato alla dolcezza del miele, rende questi dolcetti unici.
Fra Natale e Capodanno molte nonne molisane preparano i pepatelli, o mbepatiell in dialetto locale, biscotti secchi che possano essere conservati a lungo ed essere offerti agli ospiti durante tutte le feste. Solitamente i pepatelli vengono serviti con un bicchiere di vino dolce o di latte in modo da poterli inzuppare e ammorbidire prima dell’assaggio.
La ricetta originale prevede un impasto realizzato con farina, miele sciolto e mandorle intere preferibilmente non sgusciate, al fine di preservare il retrogusto amaro tipico della scorza del frutto. È prevista poi l’aggiunta dell’ingrediente che dà il nome al dolce: si tratta di un pizzico di pepe macinato fresco in grado di rendere il sapore unico e nettamente distinguibile da quello dei simili cantucci toscani o dei tozzetti laziali. Questi ultimi presentano infatti anche una componente oleosa (burro o olio) che rende i biscotti molto più morbidi rispetto ai croccantissimi pepatelli.
La ricetta base viene talvolta modificata a seconda della tradizione locale o famigliare con l’aggiunta di uova per rendere meno secco l’impasto e di scorza di limone o arancia per conferire un fresco aroma ai dolcetti.
Qui vi presentiamo la ricetta di Giovanni Rateni, caratteristica per la mancanza del pepe e la presenza del limone.
Ingredienti
1 kg di farina
1 kg di miele
1 kg di mandorle
1 limone
Procedimento
Tostate le mandorle intere in forno e grattugiate la buccia del limone. Fate sciogliere a fuoco basso il miele in un pentolino e dopo averlo fatto raffreddare un po’ aggiungete la farina, le mandorle tostate e la buccia di limone grattugiata, mescolando il tutto con un cucchiaio per non scottarvi.
Una volta intiepidito l’impasto formate un panetto allungato e cuocetelo in forno a 180 gradi per mezz’ora. Dopo aver sfornato il panetto tagliatelo a fette sottili ancora caldo, aiutandovi con un canovaccio per tenerlo ben fermo.
Silvia Di Menna