A metà strada tra Termoli e Campobasso, a poco più di 500 metri sul livello del mare, sorge il piccolo comune di Civitacampomarano. Il fiore all’occhiello del paese è l’imponente castello angioino, che svetta superbo su un crinale di arenaria che domina la piana sottostante.
L’impianto più antico risalirebbe alla dominazione normanna (XII secolo) ma nel corso dei secoli ha subito molte trasformazioni. Nel XV secolo ha assunto la sua conformazione attuale.
L’imponente castello presenta una pianta quadrangolare con tre torrioni cilindrici merlati con basamento a scarpa. L’ingresso avviene tramite uno scalone che conduce ad un portale del XV secolo in stile catalano-aragonese.
Soffermate la vostra attenzione sullo stemma al di sopra del portale che rappresenta un grifone (o drago) che regge due gigli capovolti. Lo stemma è il simbolo della sconfitta inflitta dagli Aragonesi (rappresentati dal grifone) sui rivali Angioini (rappresentati dai gigli) per la conquista del Regno di Napoli.
Dall’ampio cortile interno si accede, tramite una piccola scalinata, al piano nobile con ambienti che solo in piccola parte mantengono l’originaria decorazione pittorica e quasi nulla dell’arredamento originale. Nei piani inferiori invece vi sono le prigioni, le scuderie, i magazzini e il granaio.
Il collegamento tra castello e centro abitato doveva essere garantito da un ponte levatoio sul fossato, che oggi è riempito e interrato.