Il Molise vanta una piccola collezione di reperti egizi. È possibile ammirarla nello splendido museo di Baranello, a pochi chilometri da Campobasso.
Perché ci sono dei reperti egizi in Molise? Per capirlo dobbiamo considerare la collezione di cui questi reperti fanno parte, il periodo storico e le modalità di formazione della collezione.
Siamo a Baranello, un piccolo comune a pochi chilometri da Campobasso, alla metà dell’Ottocento. È qui che nasce Giuseppe Barone, illustre architetto e mecenate, che dedica la sua vita a creare una collezione cospicua e straordinaria, con reperti provenienti da tutto il mondo, anche esotici e inusuali, acquisiti dal mercato antiquario e durante i suoi viaggi.
Nel 1897 il fine collezionista Barone decide di donare al comune di Baranello la sua straordinaria collezione, allestendo un piccolo museo con più di 2000 reperti, una vera e propria ‘stanza delle meraviglie’, secondo il gusto dell’epoca.
Non stupisce dunque vedere anche dei reperti egizi nella sua collezione. Quasi sicuramente derivano dal mercato antiquario, probabilmente napoletano, della seconda metà dell’Ottocento.
Si tratta di oggetti funerari, di oggetti di culto e amuleti, riferibili ad un periodo tardo, compreso fra il VII ed il IV secolo a.C.
Il reperto più interessante, che attira l’attenzione del visitatore all’entrata del museo, è un canopo in alabastro (in foto), di pregevole fattura. Il coperchio rappresenta Amset, uno dei quattro figli della divinità Horus, con il tipico copricapo (nemes).
I canopi erano dei vasi destinati ad accogliere e conservare le viscere del defunto. Venivano deposti nei corredi funerari, generalmente accanto al sarcofago.
Brunella Muttillo
Per saperne di più: Corona, M 2012, ‘Gli aegyptiaca’, ArcheoMolise, 12, pp. 48-55.