Che il Molise non avesse una vocazione turistica è ben noto da tempo. A confermarlo arrivano i dati di Eurostat su turismo e regioni europee riferibili al 2017, che incoronano il Molise di un primato non proprio invidiabile: la regione meno turistica d’Europa.
Il dato più eclatante si riferirebbe al numero di notti passate in strutture turistiche in un anno (il 2017), che in Molise supera di poco le 42.000 notti. A titolo di confronto, la prima classificata in Italia, la regione Veneto, registra più di 47 milioni di notti all’anno.
Ovviamente una simile notizia non ci riempie di orgoglio, e sicuramente non ci meraviglia. Tuttavia ci fa anche riflettere sul paradigma turismo = sviluppo. Chi l’ha detto che il turismo sia necessariamente benefico per un territorio e un contesto socio-economico? Dipende. Il turismo di massa può anche alterare irrimediabilmente l’equilibrio di un territorio: molte mete troppo gettonate rischiano lo svilimento, il depauperamento, la perdita di identità e sono quindi costrette a sperimentare il numero chiuso o una tassa di accesso.
Nulla di tutto questo rischia di accadere in Molise, la regione meno visitata d’Europa!
Il Molise probabilmente non sarà mai una regione turistica nel senso classico della parola. Non saprebbe come fare; e c’è ancora troppo da fare. Dovrebbe puntare a un turismo di nicchia, per chi sa apprezzarne la bellezza.
Il Molise non è per tutti. È una bellezza discreta, non gridata, che in pochi conoscono. È come una donna che non ha bisogno di caricarsi di trucco o di vestire in maniera provocante per piacere (a chi sa coglierne il fascino).
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Brunella Muttillo