La bellissima statua del Museo Archeologico di Venafro rientra in regione dopo un lungo periodo di prestito ai Musei di San Domenico di Forlì, in occasione dell’acclamata mostra ‘Ulisse. L’arte e il mito’.
L’Afrodite di età Antonina venne casualmente rinvenuta nel 1958 nei pressi dell’Anfiteatro di Venafro e rappresenta un esempio ben conservato di copia romana, liberamente ispirata al modello prassitelico.
La dea si copre pudicamente nel momento immediatamente successivo alla sua nascita dalle acque marine e cerca di evitare lo sguardo dello spettatore, voltando leggermente il capo verso sinistra.
Una marcata corposità caratterizza l’opera che sembra ormai ritrarre una donna remissiva, del tutto priva di attributi divini.
Il delfino presente sulla parte destra della base è dotato di un condotto interno e testimonia l’appartenenza della statua ad un complesso di fontane, verosimilmente collocato nel giardino di una villa urbana. Da ciò si deduce che in età imperiale Venafro fosse un importantissimo centro, in rapporti così stretti con Roma da adottarne le tradizioni ornamentali più lussuose.
Dopo il 31 ottobre, dalla Romagna la Venere imboccherà la via di casa e vi aspetterà di nuovo nel complesso museale di Venafro, pronta a raccontare la storia di una regione che può ancora meravigliare.
Silvia Di Menna