Achille Pace, Vincenzo Mascia, Gino Marotta, Carmine Cecola. Straordinari artisti molisani che figurano nell’eclettica collezione del MAGI ‘900 – Museo delle eccellenze artistiche e storiche Giulio Bargellini di Pieve di Cento, in provincia di Bologna. Una piacevole e inattesa scoperta.
MAGI ‘900 – Museo delle eccellenze artistiche e storiche Giulio Bargellini: un gioiellino a Pieve di Cento, un piccolo borgo in provincia di Bologna. Una realtà straordinaria che non ti aspetti, paragonabile alle grandi istituzioni museali d’Europa. Potrebbe trovarsi – senza ombra di dubbio – a Parigi, o a Londra, quello che l’illuminato Giulio Bargellini, imprenditore amante dell’arte, ha realizzato e regalato alla sua cittadina natale: un museo che raccoglie migliaia di opere straordinarie, espressione dell’evoluzione artistica – soprattutto italiana – del XX e XXI secolo.
Un museo eclettico, vivo, dinamico, aperto ai linguaggi e alle espressioni contemporanee internazionali.
Non stupisce, dunque, che tra le migliaia di opere magistralmente esposte su oltre 9000 metri quadri di un ex granaio degli anni ’30 mirabilmente recuperato, trovino spazio anche degli artisti molisani. Innovativi, audaci, visionari, le cui opere hanno un respiro internazionale.
Troviamo, tra le piccole cornici della collezione ‘minima’ di Cesare Zavattini, anche due quadretti di Achille Pace (a lato), uno dei più grandi artisti contemporanei viventi. Originario di Termoli, il maestro Pace, a più di 90 anni, continua a stupirci con la sua ricerca di arte e, soprattutto, di comunicare e condividere l’arte.
C’è poi Vincenzo Mascia (Santa Croce di Magliano, 1957), una figura complessa di architetto, artista e designer, esponente significativo del Movimento Madi Internazionale.
C’è poi Gino Marotta (Campobasso, 1935 – Roma, 2012), con una delle sue creazioni più iconiche, l’albero in materiale plastico, forse il simbolo più pregnante della sua ricerca artistica.
Infine, Carmine Cecola (Monteroduni, 1923 – Roma, 2001) (figura di apertura), scultore dal linguaggio peculiarissimo, essenziale, le cui opere hanno un che di arcaico, quasi primordiale. Alcune opere di Cecola sono ora in esposizione a Venafro fino al 24 agosto 2019 in occasione della mostra ‘Transiti. Borgese-Cecola-Godi. Amici d’arte’.
Brunella Muttillo
Figura di apertura: ’Cavallo e cavaliere’, Carmine Cecola, 1994, bronzo. MAGI ‘900 – Museo delle eccellenze artistiche e storiche Giulio Bargellini, Pieve di Cento (Bologna) (foto: G. Lembo).