Quella della tessitura è una vera e propria arte che risale a migliaia di anni prima dell’era cristiana. Un’arte che in Molise viene ancora gelosamente preservata e che si basa sull’utilizzo di antichissimi telai artigianali in legno per la lavorazione di tessuti come il cotone e il lino.
In alcuni paesi molisani l’antica arte della tessitura viene ancora preservata. Ci troviamo a Montemitro, un piccolo paese in provincia di Campobasso a minoranza linguistica croata, in cui il telaio viene utilizzato per realizzare tessuti e canovacci ornati con un motivo particolare chiamato in lingua na-našo “serpitiel”.
Come funziona la tessitura? Inizialmente si procede con l’orditura, ovvero l’intreccio dei due fili chiamati trama (posto in orizzontale) e ordito (in verticale). L’ordito è l’insieme dei fili tesi sul telaio che determinano anche la larghezza del tessuto prodotto. La trama invece è l’insieme dei fili che vengono intrecciati all’ordito in direzione perpendicolare. L’intreccio tra ordito e trama avviene grazie ad alcuni elementi che costituiscono il telaio. Tra questi vi è il “liccio”, che permette di selezionare e sollevare simultaneamente una serie di fili e di introdurre facilmente la trama fra questi. Questa operazione di inserimento della trama avviene attraverso la “navetta”, parte del telaio che viene fatta passare avanti e indietro tra i fili dell’ordito.
Quella del telaio è una tecnica molto complessa che si impara solo con tempo e pazienza. Oggi sono poche le donne molisane in grado di utilizzarlo, ma che allo stesso tempo sono capaci di creare dei veri e propri capolavori artistici che rappresentano il frutto di una tradizione secolare che ancora resiste.
Rosa Sallustio
Antico telaio in legno con alcuni canovacci tipici di Montemitro, provincia di Campobasso (foto: F. Masi).