Un rito carnevalesco che si perpetua da tempo immemore nel cuore dei monti dell’alto Molise.
Il rito dell’uomo-cervo o de Gl’ Cierv (in dialetto molisano) è un vero e proprio spettacolo carnevalesco, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Anche se non ha mantenuto molto di quella che doveva essere la sua impostazione originaria, resta uno spettacolo estremamente suggestivo che merita assolutamente di essere visto.
È l’ultima domenica di carnevale e a Castelnuovo a Volturno, splendido paesino incastonato tra i monti delle Mainarde, si ripete un rito antico: al calar della sera discende dalle montagne, al centro della piazza del paese, l’uomo-cervo accompagnato da una donna travestita da cerva.
Coperti di pelli di capra, con volto e mani dipinte di nero, portano vistose corna di cervo sul capo e campanacci legati intorno al corpo: una furia incontenibile alimenta il loro folle dimenarsi in mezzo alla gente accorsa per assistere allo spettacolo.
Ci sono altri personaggi che prendono parte alla pantomima (il Maone, le Janare, Martino) ma, tra questi, solo il Cacciatore riesce a placare la furia dei due cervi uccidendoli. È tuttavia una morte solo provvisoria: il Cacciatore immediatamente restituisce loro la vita, soffiandogli nelle orecchie.
I cervi, ora ammansiti, riprendono il loro cammino per la stradina che porta alla montagna da cui erano discesi.
Ristabiliti la pace e l’ordine iniziali, finisce così il suggestivo spettacolo.
Non mancare a questo potente e suggestivo rito! L’appuntamento è domenica 23 febbraio 2020.
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Brunella Muttillo