In alcuni paesi molisani in occasione di San Martino, l’11 novembre, si prepara la ‘pizza scema’, una interessantissima ricetta tradizionale piena di sorprese.
Sono tante le tradizioni legate alla festività di San Martino che ricorre l’11 novembre. Generalmente legate al mondo contadino, sono un’occasione per stare in compagnia, riuniti attorno ad una tavola imbandita per assaggiare il vino novello (‘a San Martino ogni mosto diventa vino’).
Tra le varie usanze legate a San Martino, in Molise ne esiste una molto interessante. In alcuni paesi, tra cui Baranello, a pochi chilometri da Campobasso, si prepara la ‘pizza scema’, una ricetta tradizionale piena di sorprese. La pizza scema si accompagna con insaccati, formaggi stagionati, friarielli (peperoni fritti) e, immancabile, il vino novello.
Si tratta di un impasto molto semplice a base di farina, latte, formaggio grattugiato (di solito parmigiano), lievito istantaneo, burro o olio. Come sempre accade, la ricetta varia di famiglia in famiglia, e ognuna è gelosa custode di quella più autentica.
La particolarità di questa pizza non è tanto la ricetta ma le sorprese che custodisce al suo interno. Prima della cottura della pizza, vengono praticate sulla superficie delle incisioni che la suddividono in spicchi corrispondenti alle fette che verranno servite agli invitati. In ogni fetta viene nascosto un seme in corrispondenza del bordo dell’impasto e ad ogni seme corrisponde un simbolo. Solo in una fetta viene inserita una moneta. Tradizione vuole che chi la trova, deve pagare una penitenza o comprare la carne in occasione del pranzo della domenica successiva.
I simboli sono tutti legati ad un mondo contadino che in molti casi è scomparso. Tuttavia questa tradizione riesce ancora a suscitare tanta ilarità nei commensali. I commenti scherzosi si sprecano, soprattutto quando ci si imbatte nei semi più ‘temuti’, come il fagiolo (che indica il cornuto).
Ecco i semi principali, che non mancano mai in una pizza scema, e il relativo significato:
Fava: la regina della casa
Orzo: l’asino
Avena: il cavallo
Ghianda: il maiale
Seme di zucca: bugiardo
Moneta: colui che dovrà comprare la carne per la domenica successiva
Cece: il re
Fagiolo: il cornuto
Caffé: il signore/a
Chicco di mais: zappatore
Cicerchia: lo scoreggione
Acino d’uva: l’ubriacone
Buona festa di San Martino a tutti!
Brunella Muttillo