Il museo civico di Baranello (Campobasso) è un piccolo gioiello nascosto e poco noto. È un unicum in Molise e tra i pochi esempi in Italia di collezionismo ottocentesco arrivato integro ai nostri giorni.
A pochi chilometri da Campobasso, nel centro storico di Baranello, sorge il museo civico intitolato a Giuseppe Barone, architetto e illustre mecenate. È un piccolo gioiello nascosto e poco noto. Più che di museo sarebbe più opportuno parlare di collezione: è un unicum in Molise e tra i pochi esempi in Italia di collezionismo ottocentesco arrivato integro ai nostri giorni.
Il 10 ottobre 1897 l’architetto Giuseppe Barone fece dono della sua straordinaria collezione al Comune e alla cittadinanza baranellese, per poter contribuire al pubblico benessere e avvicinare le giovani generazioni al sentimento del bello.
Una vera e propria ‘camera delle meraviglie’ colma degli oggetti più disparati ed eterogenei che Giuseppe Barone veniva acquisendo sul mercato antiquario. Più di 2000 reperti concentrati in sole due sale. Oggetti tutti pazientemente catalogati ed esposti in vetrine create appositamente dall’architetto.
Un gusto per il bello ed esotico, inusuale, che lo porta ad acquisire oggetti di culture lontane, come i reperti egizi o le maioliche giapponesi, ma anche: tele e dipinti del Seicento e Settecento (in figura), reperti preistorici e protostorici, terrecotte architettoniche di età romana, lucerne, monili in bronzo relativi a corredi funerari, vasi e unguentari, ceramiche attiche e italiote, asce, punte di lancia e di giavellotto, paramenti liturgici, statuine presepiali napoletane, maioliche e porcellane di varia provenienza e molti altri oggetti.
Ciò che più colpisce non è solo la straordinaria qualità degli oggetti conservati ed esposti, ma il contesto stesso, il contenitore che coincide con il contenuto. È stato mantenuto l’allestimento originale voluto dall’ideatore, come da sua precisa volontà. È quindi uno spaccato dell’epoca rimasto perfettamente integro.
Brunella Muttillo
Figura: ‘Mangiatore di prosciutto’, Copia da incisione di Cornelius Bloemaert (1625), XVIII secolo, olio su tela. Museo civico ‘Giuseppe Barone’, Baranello, Campobasso (da ArcheoMolise 12, 2012).